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20/01/2024

La Casa delle Donne, inaugurata dal Sindaco Lepore

Tante donne, ma anche tanti uomini, hanno partecipato all'inaugurazione della nuova sede della Casa delle Donne, situata in un edificio della Coop Risanamento in via Massenzio Masia 19/A a Bologna.

Il Sindaco Lepore ha inaugurato la sede insieme alla vicesindaca Emily Clancy, alla presenza di Susanna Zaccaria, Presidente di Casa delle donne, Simona Lembi, Responsabile Piano per l’Uguaglianza Città Metropolitana di Bologna; Roberta Li Calzi, Assessora allo Sport e al Bilancio del Comune di Bologna; Luca Lorenzini, Presidente Cooperativa Risanamento Bologna; Adriana Locascio, Presidente quartiere San Donato-San Vitale. Hanno partecipato alla cerimonia anche il vicepresidente della Risanamento, Massimo Giordani, il responsabile dell'Ufficio tecnico, Pierluigi Ceccarini, i consiglieri Giuseppe Piana e Giuseppe Aiello, alcuni rappresentanti delle Commissioni territoriali e numerosi soci.

Il Sindaco Lepore, ha sottolineato l'importanza della Casa delle Donne sottolineandone il ruolo nella città di Bologna. La Casa delle Donne non solo è un servizio pubblico a tutti gli effetti, ma molto di più perché con la sua storia e la sua attività ha plasmato il modo di vedere nuovo che Bologna deve avere verso il tema della violenza, della questione di genere e della cura.  Il primo cittadino ha anche ringraziato la Cooperativa Risanamento che, con un gesto bello, importante e identitario di quello che Bologna è e vogliamo che continui ad essere, ha messo a disposizione i locali per la nuova sede.

"Siamo molto felici di ospitare la Casa delle Donne in questo spazio alla Cirenaica dove prima c’era una banca", ha dichiarato il presidente di Cooperativa Risanamento, Luca Lorenzini. "Ora il locale si è trasformato in una un servizio di aiuto e cura per le donne, indispensabile in questi tempi grami in cui la cronaca segnala ormai quotidianamente casi di maltrattamenti, violenze e persino femminicidi. La Casa delle Donne offre un servizio che si rivolge alla città e si trova in un quartiere dove abbiamo circa 500 appartamenti e una presenza storica che ha origine più di un secolo addietro".

Da tanto tempo eravamo in cerca di una nuova sede - ha detto Susanna Zaccaria presidente della Casa delle Donne - e grazie alla collaborazione con la Risanamento abbiamo ora dei locali ristrutturati, funzionali, accessibili e di ampiezza adeguata per poter proseguire la nostra attività a tutela delle donne vittime di soprusi di ogni genere"

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18/01/2024

Servizio Civile Universale con la Croce Rossa Italiana

Servizio Civile Universale è rivolto ai giovani dai 18 ai 29 anni (non compiuti). Il bando in generale  e  i progetti della Croce Rossa di Bologna  in particolare,  offrono un'importante occasione formativa; inoltre i giovani con minori opportunità trovano nei nostri progetti posti riservati alla loro partecipazione.  Non è secondario ricordare che ai volontari spetta un assegno di servizio civile mensile di euro 507,30.

Tutte le informazioni nella locandina allegata.

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08/01/2024

Crescono gli interessi sul prestito sociale

Dal primo gennaio 2024 crescono gli interessi che la Cooperativa dà ai soci sulle somme versate come prestito sociale. I nuovi tassi sono elencati in dettaglio qui.

07/01/2024

Dal primo febbraio: Contributo corrisposta 2024

Gentili soci,

come già anticipato, è stato varato il Contributo Corrisposta 2024, riservato ai soci assegnatari in condizione di difficoltà.

Partecipare è semplicissimo:

basta seguire le istruzioni nella locandina che trovate negli insediamenti, oppure online facendo click qui.

E' possibile inviare la domanda dall'1/2/2024 al 31/3/2024.

La graduatoria degli aventi diritto sarà definita nel mese di aprile 2024.

 

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05/01/2024

Casa delle Donne: il 20 gennaio l'inaugurazione in via Masia 19/A

La Casa delle donne per non subire violenza di Bologna cambia sede e si sposta in via Masia 19/a, in locali privi di barriere architettoniche di proprietà della Coop Risanamento. La nuova sede, già operativa dall’inizio dell’anno, verrà inaugurata ufficialmente il 20 gennaio 2024 con una giornata di porte aperte dalle 14 alle 18.

Il programma prevede:

14:00 – Accoglienza ospiti

14:30 – Saluti Istituzionali e ringraziamenti alla presenza di:

Emily Marion Clancy, Vicesindaca;
Simona Lembi, Responsabile Piano per l’Uguaglianza Città Metropolitana di Bologna;
Porpora Marcasciano, Presidente Commissione Pari Opportunità;
Roberta Li Calzi, Assessora allo Sport e al Bilancio del Comune di Bologna;
Luca Lorenzini, Presidente Cooperativa Risanamento Bologna;
Susanna Zaccaria, Presidente di Casa delle donne per non subire violenza APS.

15:30 – 18:00 – Visita spazi della nuova sede brindisi e aperitivo

Questo trasferimento– racconta la Presidente della Casa delle donne Susanna Zaccaria - arriva dopo un lungo periodo di ricerca e si inserisce in un più ampio impegno per rendere il Centro sempre più funzionale. Dopo aver introdotto il servizio di accoglienza in LIS per le donne sorde, possiamo finalmente dire di aver trovato una sede capace di rispondere alle nostre esigenze di accessibilità. Questa nuova sede è stata resa possibile dalla collaborazione con la Cooperativa Risanamento e dall’investimento di risorse economiche della Casa stessa, che ha deciso di investire i fondi accumulati in oltre 30 anni di operatività per raggiungere questo importante obiettivo. Per sostenere i costi del trasloco presto lanceremo un crowdfunding su Produzioni dal Basso, al momento l’obiettivo è quello di raggiungere i 10.000€”.

I recapiti telefonici e i canali di accesso al Centro restano invariati:
La Casa delle donne è reperibile via mail all’indirizzo accoglienzabologna@casadonne.it e via telefono al numero 051 333173, o su whatsapp al 338 4017237. Per le donne sorde, resta attivo il servizio di videochiamata in LIS al 338 4017237.

La nuova sede è già aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, mentre nel fine settimana la Casa è raggiungibile telefonicamente dalle 10 alle 16.

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01/01/2024

Messaggio di Capodanno del Presidente

Care socie e cari soci,

il 2024 sarà un anno molto importante per la cooperativa Risanamento. Come abbiamo detto più volte si provvederà al potenziamento del nostro ufficio tecnico e pensiamo di portare anche una nuova organizzazione aziendale; appena la stagione ce lo permetterà, partiremo con il piano straordinario triennale, non dimenticando le opere di manutenzione ordinaria.

Per l’anno 2024, complice un vistoso calo del FOI (l’indice ISTAT con cui si calcola l'adeguamento delle corrisposte), le corrisposte aumenteranno dello 0,7%; valore molto basso, se si pensa che l’anno scorso tale dato era l’11,6% e che la Cooperativa se ne fece totalmente carico per evitare un pesante aggravio delle corrisposte.

Il nuovo anno porterà anche importanti novità per il nostro prestito sociale, infatti, dopo anni, i tassi lordi aumenteranno di 0,8 punti, portando così, a titolo esemplificativo, il prestito vincolato a 36 mesi a raggiungere il valore del 3 % lordo. Il prestito sociale è uno degli elementi che contraddistingue da sempre la relazione tra il socio e la sua cooperativa. È il socio che impegna una parte delle proprie disponibilità finanziarie per sostenere la Risanamento, oltre che a tutela del proprio risparmio.

Tra qualche settimana partirà il Contributo corrisposta 2024, di cui avete avuto anticipazione sull'ultimo numero di "Tribuna dei Soci". Sarete tutti avvisati dei dettagli operativi tramite email e locandine affisse negli immobili e presso le Commissioni soci. Per accedervi è tassativo avere l'ISEE 2024, quindi raccomando a tutti gli interessati di prenotare al più presto presso un  CAF l'appuntamento per la compilazione dell'ISEE 2024.

Concludo questo messaggio augurando a tutti un felice 2024.

                                                     Luca Lorenzini
                                       Presidente Coop Risanamento

 

29/12/2023

Quattro nuove convenzioni per i soci

Grazie all'iniziativa della Commissione soci Costa - Saragozza, sono disponibili quattro nuove convenzioni per tutti soci della Cooperativa. L'elenco aggiornato delle convenzioni è disponibile in questa pagina.

https://www.cooprisanamento.it/per-i-soci/convenzioni

 

19/12/2023

L’ERS in Emilia-Romagna: stato dell’arte, norme e opportunità

L'edilizia residenziale sociale (ERS) è stata al centro del'seminario organizzato dalla Regione Emilia-Romagna lo scorso 12 dicembre, coordinato da Raffaele Lèlleri (Area Politiche per l'abitare, Regione Emilia-Romagna).

Iole Petrone (Regione Emilia-Romagna) ha ripercorso il quadro normativo nazionale e regionale dell'edilizia residenziale sociale (ERS). Con la riforma del Terzo Settore attuata con l’entrata in vigore del Codice del Terzo settore (D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117 e ss.mm.ii.), si assiste ad un ampliamento della dimensione sociale dell’housing grazie ad una nuova impostazione che ammette l’utilizzo degli immobili per destinazioni sociali ulteriori rispetto alla mera finalità abitativa.
Secondo l’art. 5 del Codice: <<Gli enti del Terzo settore, diversi dalle imprese sociali incluse le cooperative sociali, esercitano in via esclusiva o principale una o più attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale>>. Con la definizione introdotta all’articolo 5 del Codice del Terzo settore (Cts) il social housing esce dal paradigma dell’edilizia residenziale pubblica (ERP) per promuovere azioni «integrate» con un forte impatto sulla comunità e sul territorio. L’alloggio sociale diventa così non solo un’opportunità per rispondere alla fragilità abitativa di nuclei familiari a basso reddito impossibilitati all’acquisto/locazione di un immobile a condizioni di mercato, ma molto di più. La gestione immobiliare per finalità sociale da parte degli enti del Terzo settore mira, infatti, a fornire un piano di servizi integrati tesi a ridurre le disparità sociali nonché a rispondere alle esigenze dei singoli cittadini.
Nel nostro ordinamento sembra difficile assimilare il nostro concetto di “edilizia residenziale sociale” al social housing sviluppatosi in ambito europeo e sperimentato con successo in altri Paesi. Alla luce di queste considerazioni, si può affermare che il concetto di social housing in Italia non ha ancora trovato una piena definizione. È pur vero che, in concreto, vi sono state alcune esperienze significative di social housing ma sono state alquanto isolate e realizzate, per lo più, a livello regionale e locale. Di fronte ad un panorama di norme scarne a livello statale e non più coerente al contesto economico-sociale mutato si auspica quanto prima un intervento normativo a livello statale che possa tener conto dell’evoluzione delle forme dell’abitare di questi ultimi anni.

Serena Maioli, Gianluigi Chiaro, Ambra Lombardi (ART-ER) hanno presentato i primi risultati di una ricerca dedicata sull'edilizia residenziale sociale in Emilia-Romagna, in particolare sul patrimonio destinato alla locazione a canone calmierato, temporaneo o permanente, che comprende anche la Risanamento. L'indagine ha interessato tredici città, tra cui tutti capoluoghi di provincia. Nei comuni campione, esistono in totale 9.481 alloggi in locazione dedicati all'ERS di cui 6.801 ERS privato (cooperative e fondi) e 2.680 ERS pubblico a gestione ACER. Il canone medio è 65 €/mq/anno. Circa il 40% dell’offerta (3.740 alloggi) si trova nel comune di Bologna ed è costituita principalmente da abitazioni di cooperative offerte in godimento ai soci.
In regione vi sono 33 cooperative attive iscritte all'Albo Cooperative Edilizie di Abitazione e Consorzi. Globalmente sono 7.384 alloggi a locazione permanente o assegnazione in godimento con canone medio di 55 €/mq/anno.
Gli alloggi riconducibili a fondi immobiliari in locazione a canone calmierato e concordato sono 909, di cui 689 realizzati e i restanti 200 previsti entro 3-4 anni, con un canone medio di 56 €/mq/anno.
Per stimare la necessità di abitazioni di ERS in Emilia-Romagna è stato analizzato un campione di famiglie in affitto con ISEE superiore a 9.360 € (ipotizzato come limite per poter sostenere un canone di affitto). Le famiglie in affitto senza fabbricati di proprietà sono 64.703, si tratta di famiglie che potrebbero essere interessate all'ERS (sopra i 9.360 € ISEE). Di queste 34.186 (52,84%) nei 13 comuni campione. Se tra queste si considerano solo quelle con incidenza del canone d’affitto superiore al 30%, le famiglie si riducono a 6.638 (sopra i 9.360 € ISEE) pari al fabbisogno di ERS più urgente.  Di queste 4.205 (63,35%) si trovano nei 13 comuni campione. I dati globalmente confermano la necessità di un ERS per la parte più bassa della fascia grigia.

Barbara Lepri (Legacoop abitanti) precisa che la cooperazione di abitanti è ancora molto viva e inoltre è proiettata verso l'innovazione e verso nuovi modelli abitativi. Purtroppo mancano le risorse perché in questi anni e in molti degli anni che precedenti non c'è stata una politica della casa con risorse nazionali adeguate a sostenere dei progetti abitativi per l'edilizia residenziale sociale. Per quello che riguarda la cooperazione di abitanti, negli anni ha cambiato denominazione partendo dalla "cooperazione di abitazione" e passando alla "cooperazione di abitanti" perché sono stati messi al centro i bisogni delle persone. Le cooperative devono svolgere anche la manutenzione dei patrimoni in quanto possiedono dei patrimoni degli inizi del Novecento che devono essere conservati per permettere la trasmissione alle generazioni future. Le cooperative di abitanti hanno una morosità bassissima, intorno al 2%, e non solo riguardo ai canoni di godimento ma anche alle spese di gestione. ll vantaggio di una cooperativa a proprietà indivisa, ma in realtà delle cooperative di abitanti in generale e quindi anche di chi vende gli alloggi, è quello di creare una gestione sociale all'interno dei fabbricati che permette anche attraverso il volontariato di ridurre i costi di gestione pur mantenendo perfettamente in manutenzione lo stabile. Lepri richiama un'attività messa in campo negli ultimi anni e che sta dando degli ottimi risultati, ovvero, la partecipazione a gruppi che si occupano di rigenerazione urbana. C'è una forte attenzione alla qualità progettuale e a progettare interventi innovativi e sperimentali: "cerchiamo di lavorare insieme ad altri settori, quindi costruire una filiera che possa tenere insieme anche le cooperative sociali, le cooperative culturali, le cooperative che si occupano di turismo e di attività ricreative".

Secondo Marco Galante (Confcooperative habitat) questa indagine dimostra l'attenzione da parte della Regione rispetto a un tema che non è attenzionato da decenni a livello centrale. "Noi e credo di poter parlare anche per Barbara e per le cooperative della Lega, siamo cresciuti insieme alle politiche abitative della Regione. Tutto quello che abbiamo costruito lo abbiamo costruito nella stagione dell'edilizia economiche popolare dei PEEP che ci ha dato molto ma a cui noi abbiamo restituito molto". Per fare degli investimenti, le cooperative, che sono senza fini di speculazione privata ma non sono del no profit, devono avere un piano economico finanziario che sostenga gli interventi. Quindi da una parte abbiamo una domanda imponente ma insoddisfatta di locazione e dall'altra parte abbiamo degli operatori che sono potenzialmente disponibili a far qualcosa. Oggi manca soprattutto, al di là degli aspetti finanziari, un riappropriarsi da parte degli enti pubblici e delle amministrazioni comunali del proprio ruolo di guida e indirizzo. Non necessariamente occorre avere delle risorse, dei contributi economici. Pensiamo al grande patrimonio pubblico dismesso composto da caserme, scuole, edifici: perché tutto deve andare ad asta pubblica? Dove è scritto che un immobile nel centro storico di una città debba andare ad asta pubblica a chi non fa edilizia? Se l'edilizia sociale è un servizio di interesse economico collettivo, occorre investire risorse anche immobiliari su questa attività.

 

I dati e i file allegati provengono dal seminario "L’ERS in Emilia-Romagna: stato dell’arte, norme e opportunità”; i materiali completi sono disponibili online.

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14/12/2023

Le coop a proprietà indivisa a Bologna: i risultati dell'indagine cooAbita

Un ritratto dell’abitare cooperativo a Bologna è il risultato dell'indagine cooAbita, promossa da Legacoop Bologna, Legacoop Abitanti, Vicoo, Kiez Agency, con il patrocinio del Comune di Bologna. Alla presentazione, il 14 dicembre, hanno partecipato fra gli altri Simone Fabbri e Rita Ghedini di Legacoop, Rossana Zaccaria di Legacoop abitanti, Annalaura Ciampi di Kiez Agency,  l’assessore all’Urbanistica Raffaele Làudani e la vicesindaca Emily Clancy.

Lo studio, ha coinvolto principalmente coop Dozza e coop Risanamento, di cui ha tracciato un quadro di sintesi. Ogni anno i nuovi alloggi in locazione offerti ai soci sono circa 120, pochissimi rispetto ai 18.625 soci complessivi delle due cooperative. Dei circa 57.500 alloggi in locazione a Bologna, 10.000 sono edilizia ERP e 2.919 sono di proprietà della cooperazione indivisa. Il canone medio di locazione delle coop a proprietà indivisa è pari a 5,12 €/mq indicativamente il 60%  in meno rispetto alla media del libero mercato.

Il 55% dei soci che stanno cercando casa ha un’età compresa tra 46 e 65 anni, ma è alta la fascia compresa tra i 26 i 35 anni che corrisponde al 34% del totale. La maggioranza è composta da nuclei familiari da 2 a 4 persone che cercano bilocali o trilocali tra i 50 e gli 80 metri quadri. Le due cooperative riescono a mettere a bando annualmente circa 120 alloggi, pochissimi rispetto alla domanda. Il 66% dei soci in lista di attesa sta cercando casa da almeno 3 anni. Per quanto riguarda il reddito: il 53% è compreso nella fascia tra 15.000 e 25.000 euro, un ulteriore 23% sta tra i 26.000 e 40.000 euro\anno, con una disponibilità di pagamento di un canone di circa 500 euro al mese. Dall’indagine emerge che il 35% dei soci e delle socie delle cooperative sono interessati a dare vita a Comunità Energetiche. Infine, risultano particolarmente graditi spazi verdi condominiali, salette e luoghi di aggregazione sociale e culturale e spazi di co-working.

A conclusione della ricerca sono state illustrate alcune esperienze europee di cooperative di abitanti. Il complesso abitativo e commerciale Kalkbreite di Zurigo, che rappresenta un modello economico innovativo nel quale le attività commerciali (B&B, bar, ristoranti, negozi, supermercati e cinema) offrono lavoro e gli utili generati vengono reinvestiti all’interno del complesso; a Barcellona la cooperativa La Borda è un esempio di spazi e servizi in condivisione tra gli abitanti come lavanderia, cucina, sala da pranzo – spazio multiuso, spazio coworking, area dedicata alla salute e assistenza; Coop Housing, a Berlino, propone un mix di modelli abitativi articolato in 3 blocchi, con la metà di  appartamenti standard di 54 mq componibili, un quarto di co-housing con appartamenti da 4 a 20 abitanti e poi spazi comuni e commerciali aperti anche al quartiere per attività sociali e culturali.

 

L’effetto calmieramento dei prezzi della cooperazione di abitanti è evidente ed è il modo di rispondere ad un bisogno economico e sociale diventato emergenza a Bologna - sottolinea Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna. La variante al Piano Urbanistico Generale proposta dal Comune di Bologna va nella giusta direzione perché ha l’obiettivo di creare un meccanismo virtuoso tra crescita dell’edilizia libera e sviluppo di nuova Edilizia Residenziale Sociale senza consumo di suolo, come prevede la normativa. Solo con un sostegno pubblico a più livelli (nazionale, regionale e locale) e uno sviluppo del mercato immobiliare è possibile un effetto leva per poter realizzare, in 10 anni, fino a 1.000 alloggi di nuova ERS in locazione permanente“.

 

"La crisi abitativa che stiamo vivendo e che interessa anche la classe media – ha dichiarato Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop Abitanti – ci obbliga a ripensare un nuovo modello di offerta di case che, sostenuto anche da risorse pubbliche, vede la cooperazione di abitanti come un soggetto attivo e propositivo. Il modello che si sta delineando a Bologna è molto interessante e rappresenta senza dubbio una buona pratica che si integra con la nostra proposta fatta al Governo nazionale: attivare un Piano pluriennale per la realizzazione complessiva di 50mila alloggi di edilizia residenziale sociale, da assegnare a canoni ridotti rispetto a quelli di mercato. Come cooperazione ci candidiamo a realizzarne il 10% (5.000 alloggi), in una logica di partenariato e di co-progettazione pubblico-privato che consentirebbe allo Stato di risparmiare complessivamente 277 milioni di euro, liberando risorse per l’edilizia residenziale pubblica destinata alle persone più disagiate“.

 

 

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27/11/2023

Rating ESG. La coop Risanamento in classe "C: livello soddisfacente di Sostenibilità"

La cooperativa Risanamento ha ottenuto il rating "C: livello soddisfacente di Sostenibilità" nell'ambito dei criteri ESG.

L’acronimo ESG si riferisce a tre aree principali, precisamente Environmental (ambiente), Social (società) e Governance. Ogni pilastro fa riferimento a un insieme specifico di criteri come l’impegno ambientale, il rispetto dei valori aziendali e se un’azienda agisce con accuratezza e trasparenza o meno.

In allegato la certificazione.

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