Storia

A Bologna, fin dal 1860, il marchese Livio Zambeccari, garibaldino e fondatore anche della massoneria bolognese, aveva promosso una Associazione degli Operai divenuta l'anno seguente la "Società Operaia maschile", importante sodalizio di mutuo soccorso che aveva lo scopo di tutelare i diritti dei lavoratori autonomi e dipendenti: negli anni successivi diede vita a iniziative come l'apertura di negozi per la vendita a prezzi calmierati di prodotti di prima necessità, l'assistenza ai lavoratori ammalati, la cassa pensioni, l'alfabetizzazione e l'istruzione, l'accesso al credito (Banca Popolare, banca Cooperativa, Banca Operaia).

Fu la Società Operaia a istituire delle commissioni (1881) per studiare le problematiche igieniche, tecniche ed economiche relative alla costituzione di una cooperativa edilizia. Il 23 marzo 1884 fu fondata la Società Anonima Cooperativa per la Costruzione ed il Risanamento di Case per Operai. Primo presidente fu il conte Francesco Massei.

Fra i soci della Cooperativa vi furono personaggi come Giosué Carducci, Aurelio Saffi, Quirico Filopanti, Alfonso Rubbiani, ma anche Marco Minghetti, lo stesso Re d'Italia e numerosi esponenti della alta società bolognese.


Gli esordi


Gli esordi, seppur non facili, portarono all'acquisto di una vasta area fra le attuali via Andrea Costa e Sabotino: nel 1887, in via Zambeccari 12-14-16, fu realizzato il primo edificio della Risanamento. Questo fabbricato è ancora oggi esistente e, con gli opportuni interventi di adeguamento, abitato dai Soci.

Già da allora furono attuate le soluzioni tipologiche e soprattutto igieniche all'avanguardia per gli edifici di tipo popolare e ciò in piena sintonia con il manifesto programmatico.

In seguito, la Risanamento contribuì ad accrescere e qualificare i nuovi quartieri della periferia bolognese: la Bolognina, gli ex orti Garagnani (via Cairoli, via Rosselli), la "Cirenaica" (fra san Vitale e San Donato) dove la Risanamento può annoverare ben 516 appartamenti.

Anche durante il ventennio fascista la Risanamento continuò a svolgere il proprio ruolo fedele agli orientamenti statutari: il patrimonio immobiliare crebbe anche tramite la pratica di sopraelevare gli immobili esistenti.


Oggi

La Risanamento si è sempre scrupolosamente attenuta alla missione originaria, incrementando il proprio patrimonio pur attraverso le due guerre mondiali e le terribili distruzioni dei bombardamenti che provocarono enormi danni. Il rispetto delle regole ha fatto sì che venisse superata ogni difficoltà portando il patrimonio attuale a 2.247 appartamenti, 109 locali commerciali, oltre a 422 autorimesse, patrimonio dato in godimento ai Soci con metodo trasparente, a canoni al di sotto del libero mercato.

Uno dei requisiti principali del successo della Risanamento sta nel continuo impegno tecnico e finanziario per la buona manutenzione e per la ristrutturazione di questo ingente patrimonio, per adeguarlo alle esigenze di vita odierna unitamente alla programmazione di interventi per nuove costruzioni. Ma la più autentica "ricetta" per procedere con successo è quella di mantenere intatto lo spirito cooperativistico delle origini che consiste nella consapevolezza che la cooperativa Risanamento deve essere sempre un bene di tutti i soci.