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29/12/2023

Quattro nuove convenzioni per i soci

Grazie all'iniziativa della Commissione soci Costa - Saragozza, sono disponibili quattro nuove convenzioni per tutti soci della Cooperativa. L'elenco aggiornato delle convenzioni è disponibile in questa pagina.

https://www.cooprisanamento.it/per-i-soci/convenzioni

 

19/12/2023

L’ERS in Emilia-Romagna: stato dell’arte, norme e opportunità

L'edilizia residenziale sociale (ERS) è stata al centro del'seminario organizzato dalla Regione Emilia-Romagna lo scorso 12 dicembre, coordinato da Raffaele Lèlleri (Area Politiche per l'abitare, Regione Emilia-Romagna).

Iole Petrone (Regione Emilia-Romagna) ha ripercorso il quadro normativo nazionale e regionale dell'edilizia residenziale sociale (ERS). Con la riforma del Terzo Settore attuata con l’entrata in vigore del Codice del Terzo settore (D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117 e ss.mm.ii.), si assiste ad un ampliamento della dimensione sociale dell’housing grazie ad una nuova impostazione che ammette l’utilizzo degli immobili per destinazioni sociali ulteriori rispetto alla mera finalità abitativa.
Secondo l’art. 5 del Codice: <<Gli enti del Terzo settore, diversi dalle imprese sociali incluse le cooperative sociali, esercitano in via esclusiva o principale una o più attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale>>. Con la definizione introdotta all’articolo 5 del Codice del Terzo settore (Cts) il social housing esce dal paradigma dell’edilizia residenziale pubblica (ERP) per promuovere azioni «integrate» con un forte impatto sulla comunità e sul territorio. L’alloggio sociale diventa così non solo un’opportunità per rispondere alla fragilità abitativa di nuclei familiari a basso reddito impossibilitati all’acquisto/locazione di un immobile a condizioni di mercato, ma molto di più. La gestione immobiliare per finalità sociale da parte degli enti del Terzo settore mira, infatti, a fornire un piano di servizi integrati tesi a ridurre le disparità sociali nonché a rispondere alle esigenze dei singoli cittadini.
Nel nostro ordinamento sembra difficile assimilare il nostro concetto di “edilizia residenziale sociale” al social housing sviluppatosi in ambito europeo e sperimentato con successo in altri Paesi. Alla luce di queste considerazioni, si può affermare che il concetto di social housing in Italia non ha ancora trovato una piena definizione. È pur vero che, in concreto, vi sono state alcune esperienze significative di social housing ma sono state alquanto isolate e realizzate, per lo più, a livello regionale e locale. Di fronte ad un panorama di norme scarne a livello statale e non più coerente al contesto economico-sociale mutato si auspica quanto prima un intervento normativo a livello statale che possa tener conto dell’evoluzione delle forme dell’abitare di questi ultimi anni.

Serena Maioli, Gianluigi Chiaro, Ambra Lombardi (ART-ER) hanno presentato i primi risultati di una ricerca dedicata sull'edilizia residenziale sociale in Emilia-Romagna, in particolare sul patrimonio destinato alla locazione a canone calmierato, temporaneo o permanente, che comprende anche la Risanamento. L'indagine ha interessato tredici città, tra cui tutti capoluoghi di provincia. Nei comuni campione, esistono in totale 9.481 alloggi in locazione dedicati all'ERS di cui 6.801 ERS privato (cooperative e fondi) e 2.680 ERS pubblico a gestione ACER. Il canone medio è 65 €/mq/anno. Circa il 40% dell’offerta (3.740 alloggi) si trova nel comune di Bologna ed è costituita principalmente da abitazioni di cooperative offerte in godimento ai soci.
In regione vi sono 33 cooperative attive iscritte all'Albo Cooperative Edilizie di Abitazione e Consorzi. Globalmente sono 7.384 alloggi a locazione permanente o assegnazione in godimento con canone medio di 55 €/mq/anno.
Gli alloggi riconducibili a fondi immobiliari in locazione a canone calmierato e concordato sono 909, di cui 689 realizzati e i restanti 200 previsti entro 3-4 anni, con un canone medio di 56 €/mq/anno.
Per stimare la necessità di abitazioni di ERS in Emilia-Romagna è stato analizzato un campione di famiglie in affitto con ISEE superiore a 9.360 € (ipotizzato come limite per poter sostenere un canone di affitto). Le famiglie in affitto senza fabbricati di proprietà sono 64.703, si tratta di famiglie che potrebbero essere interessate all'ERS (sopra i 9.360 € ISEE). Di queste 34.186 (52,84%) nei 13 comuni campione. Se tra queste si considerano solo quelle con incidenza del canone d’affitto superiore al 30%, le famiglie si riducono a 6.638 (sopra i 9.360 € ISEE) pari al fabbisogno di ERS più urgente.  Di queste 4.205 (63,35%) si trovano nei 13 comuni campione. I dati globalmente confermano la necessità di un ERS per la parte più bassa della fascia grigia.

Barbara Lepri (Legacoop abitanti) precisa che la cooperazione di abitanti è ancora molto viva e inoltre è proiettata verso l'innovazione e verso nuovi modelli abitativi. Purtroppo mancano le risorse perché in questi anni e in molti degli anni che precedenti non c'è stata una politica della casa con risorse nazionali adeguate a sostenere dei progetti abitativi per l'edilizia residenziale sociale. Per quello che riguarda la cooperazione di abitanti, negli anni ha cambiato denominazione partendo dalla "cooperazione di abitazione" e passando alla "cooperazione di abitanti" perché sono stati messi al centro i bisogni delle persone. Le cooperative devono svolgere anche la manutenzione dei patrimoni in quanto possiedono dei patrimoni degli inizi del Novecento che devono essere conservati per permettere la trasmissione alle generazioni future. Le cooperative di abitanti hanno una morosità bassissima, intorno al 2%, e non solo riguardo ai canoni di godimento ma anche alle spese di gestione. ll vantaggio di una cooperativa a proprietà indivisa, ma in realtà delle cooperative di abitanti in generale e quindi anche di chi vende gli alloggi, è quello di creare una gestione sociale all'interno dei fabbricati che permette anche attraverso il volontariato di ridurre i costi di gestione pur mantenendo perfettamente in manutenzione lo stabile. Lepri richiama un'attività messa in campo negli ultimi anni e che sta dando degli ottimi risultati, ovvero, la partecipazione a gruppi che si occupano di rigenerazione urbana. C'è una forte attenzione alla qualità progettuale e a progettare interventi innovativi e sperimentali: "cerchiamo di lavorare insieme ad altri settori, quindi costruire una filiera che possa tenere insieme anche le cooperative sociali, le cooperative culturali, le cooperative che si occupano di turismo e di attività ricreative".

Secondo Marco Galante (Confcooperative habitat) questa indagine dimostra l'attenzione da parte della Regione rispetto a un tema che non è attenzionato da decenni a livello centrale. "Noi e credo di poter parlare anche per Barbara e per le cooperative della Lega, siamo cresciuti insieme alle politiche abitative della Regione. Tutto quello che abbiamo costruito lo abbiamo costruito nella stagione dell'edilizia economiche popolare dei PEEP che ci ha dato molto ma a cui noi abbiamo restituito molto". Per fare degli investimenti, le cooperative, che sono senza fini di speculazione privata ma non sono del no profit, devono avere un piano economico finanziario che sostenga gli interventi. Quindi da una parte abbiamo una domanda imponente ma insoddisfatta di locazione e dall'altra parte abbiamo degli operatori che sono potenzialmente disponibili a far qualcosa. Oggi manca soprattutto, al di là degli aspetti finanziari, un riappropriarsi da parte degli enti pubblici e delle amministrazioni comunali del proprio ruolo di guida e indirizzo. Non necessariamente occorre avere delle risorse, dei contributi economici. Pensiamo al grande patrimonio pubblico dismesso composto da caserme, scuole, edifici: perché tutto deve andare ad asta pubblica? Dove è scritto che un immobile nel centro storico di una città debba andare ad asta pubblica a chi non fa edilizia? Se l'edilizia sociale è un servizio di interesse economico collettivo, occorre investire risorse anche immobiliari su questa attività.

 

I dati e i file allegati provengono dal seminario "L’ERS in Emilia-Romagna: stato dell’arte, norme e opportunità”; i materiali completi sono disponibili online.

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14/12/2023

Le coop a proprietà indivisa a Bologna: i risultati dell'indagine cooAbita

Un ritratto dell’abitare cooperativo a Bologna è il risultato dell'indagine cooAbita, promossa da Legacoop Bologna, Legacoop Abitanti, Vicoo, Kiez Agency, con il patrocinio del Comune di Bologna. Alla presentazione, il 14 dicembre, hanno partecipato fra gli altri Simone Fabbri e Rita Ghedini di Legacoop, Rossana Zaccaria di Legacoop abitanti, Annalaura Ciampi di Kiez Agency,  l’assessore all’Urbanistica Raffaele Làudani e la vicesindaca Emily Clancy.

Lo studio, ha coinvolto principalmente coop Dozza e coop Risanamento, di cui ha tracciato un quadro di sintesi. Ogni anno i nuovi alloggi in locazione offerti ai soci sono circa 120, pochissimi rispetto ai 18.625 soci complessivi delle due cooperative. Dei circa 57.500 alloggi in locazione a Bologna, 10.000 sono edilizia ERP e 2.919 sono di proprietà della cooperazione indivisa. Il canone medio di locazione delle coop a proprietà indivisa è pari a 5,12 €/mq indicativamente il 60%  in meno rispetto alla media del libero mercato.

Il 55% dei soci che stanno cercando casa ha un’età compresa tra 46 e 65 anni, ma è alta la fascia compresa tra i 26 i 35 anni che corrisponde al 34% del totale. La maggioranza è composta da nuclei familiari da 2 a 4 persone che cercano bilocali o trilocali tra i 50 e gli 80 metri quadri. Le due cooperative riescono a mettere a bando annualmente circa 120 alloggi, pochissimi rispetto alla domanda. Il 66% dei soci in lista di attesa sta cercando casa da almeno 3 anni. Per quanto riguarda il reddito: il 53% è compreso nella fascia tra 15.000 e 25.000 euro, un ulteriore 23% sta tra i 26.000 e 40.000 euro\anno, con una disponibilità di pagamento di un canone di circa 500 euro al mese. Dall’indagine emerge che il 35% dei soci e delle socie delle cooperative sono interessati a dare vita a Comunità Energetiche. Infine, risultano particolarmente graditi spazi verdi condominiali, salette e luoghi di aggregazione sociale e culturale e spazi di co-working.

A conclusione della ricerca sono state illustrate alcune esperienze europee di cooperative di abitanti. Il complesso abitativo e commerciale Kalkbreite di Zurigo, che rappresenta un modello economico innovativo nel quale le attività commerciali (B&B, bar, ristoranti, negozi, supermercati e cinema) offrono lavoro e gli utili generati vengono reinvestiti all’interno del complesso; a Barcellona la cooperativa La Borda è un esempio di spazi e servizi in condivisione tra gli abitanti come lavanderia, cucina, sala da pranzo – spazio multiuso, spazio coworking, area dedicata alla salute e assistenza; Coop Housing, a Berlino, propone un mix di modelli abitativi articolato in 3 blocchi, con la metà di  appartamenti standard di 54 mq componibili, un quarto di co-housing con appartamenti da 4 a 20 abitanti e poi spazi comuni e commerciali aperti anche al quartiere per attività sociali e culturali.

 

L’effetto calmieramento dei prezzi della cooperazione di abitanti è evidente ed è il modo di rispondere ad un bisogno economico e sociale diventato emergenza a Bologna - sottolinea Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna. La variante al Piano Urbanistico Generale proposta dal Comune di Bologna va nella giusta direzione perché ha l’obiettivo di creare un meccanismo virtuoso tra crescita dell’edilizia libera e sviluppo di nuova Edilizia Residenziale Sociale senza consumo di suolo, come prevede la normativa. Solo con un sostegno pubblico a più livelli (nazionale, regionale e locale) e uno sviluppo del mercato immobiliare è possibile un effetto leva per poter realizzare, in 10 anni, fino a 1.000 alloggi di nuova ERS in locazione permanente“.

 

"La crisi abitativa che stiamo vivendo e che interessa anche la classe media – ha dichiarato Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop Abitanti – ci obbliga a ripensare un nuovo modello di offerta di case che, sostenuto anche da risorse pubbliche, vede la cooperazione di abitanti come un soggetto attivo e propositivo. Il modello che si sta delineando a Bologna è molto interessante e rappresenta senza dubbio una buona pratica che si integra con la nostra proposta fatta al Governo nazionale: attivare un Piano pluriennale per la realizzazione complessiva di 50mila alloggi di edilizia residenziale sociale, da assegnare a canoni ridotti rispetto a quelli di mercato. Come cooperazione ci candidiamo a realizzarne il 10% (5.000 alloggi), in una logica di partenariato e di co-progettazione pubblico-privato che consentirebbe allo Stato di risparmiare complessivamente 277 milioni di euro, liberando risorse per l’edilizia residenziale pubblica destinata alle persone più disagiate“.

 

 

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27/11/2023

Rating ESG. La coop Risanamento in classe "C: livello soddisfacente di Sostenibilità"

La cooperativa Risanamento ha ottenuto il rating "C: livello soddisfacente di Sostenibilità" nell'ambito dei criteri ESG.

L’acronimo ESG si riferisce a tre aree principali, precisamente Environmental (ambiente), Social (società) e Governance. Ogni pilastro fa riferimento a un insieme specifico di criteri come l’impegno ambientale, il rispetto dei valori aziendali e se un’azienda agisce con accuratezza e trasparenza o meno.

In allegato la certificazione.

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21/11/2023

L'assemblea approva il piano triennale

L'assemblea del soci, riunitasi il 18 novembre 2023, ha approvato il piano triennale 2023 - 2025 predisposto dal Consiglio di Amministrazione.

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20/11/2023

La Risanamento dice NO alla violenza sulle donne

"La violenza contro le donne è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura o ricchezza. Fin tanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace."
Kofi Annan, ex Segretario Generale delle Nazioni Unite (1997-2006)

18/11/2023

"Mercato del Sorriso" in Cirenaica, 25 novembre 2023

I cittadini della Cirenaica sono stati i protagonisti del "Mercato del Sorriso" che si è tenuto sabato 25 novembre 2023, presso il "Mercato Cirenaica" in via Bentivogli. Libri, abiti, oggetti per la casa, utensili, ecc. ecc. sono stati donati e scambiati fra gli intervenuti a cui è stato richiesto, come unico contributo, "un sorriso". Eccellenti caldarroste e vino hanno rallegrato la giornata.

L'iniziativa è stata organizzata da:

  • Associazione Cirenaica;
  • Cooperativa Risanamento (Commissione soci San Vitale - Zanolini);
  • Quartiere San Donato e San Vitale, e dall'Associazione Cirenaica.

Tra i partecipanti:  Marco Bertuzzi - Presidente Acer, Luca Lorenzini presidente Coop Risanamento; Simone Borsari Assessore Lavori Pubblici; Risiero Lotti - Presidente Ass.ne Cirenaica

 

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15/11/2023

cooaBita: la risposta cooperativa ai bisogni dell'abitare della città di Bologna

È in programma per il 14 dicembre al Dumbo Officina Bologna Attiva “Cooabita“, l’evento organizzato da Legacoop Bologna dedicato ai bisogni abitativi del capoluogo emiliano.

I lavori saranno aperti alle 10.30 dai saluti istituzionali di Roberto Lippi, presidente di Open Event, e proseguiranno con un’introduzione di Filippo Salucci, direttore della Struttura per la Progettazione Agenzia del Demanio. Seguirà la presentazione della ricerca “CooaBita – Indagine sull’abitare cooperativo a Bologna”, a cura di Simone Fabbri, responsabile Relazioni esterne e Sostenibilità di Legacoop Bologna e Anna Laura Ciampi, presidente di Kiez Agency. Alla ricerca hanno contribuito attivamente anche i soci della Risanamento che hanno partecipato al sondaggio.

A seguire, si parlerà di edilizia residenziale sociale con Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop Abitanti e Fabio Bastianelli, presidente di Finabita, e quindi di accessibilità abitativa nella città di Bologna con Emily Clancy, vicesindaca con delega all’abitare del Comune di Bologna, Raffaele Laudani, assessore all’Urbanistica del Comune di Bologna e Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna. Modererà i lavori Ettore Tazzioli, direttore di TRC.

È possibile iscriversi gratuitamente compilando il modulo a questo link.

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06/11/2023

Scenari per l'abitare. Cosa vuole fare Bologna da grande?

La casa, uno dei problemi più importanti e urgenti di Bologna, è stata al centro del convegno "Scenari per l'abitare. Cosa vuole Bologna da grande", tenutosi il 7 novembre a Palazzo D'Accursio.

Leonardo Fornaciari, presidente ANCE Emilia, vede nella recente variante al PUG un'occasione unica per la crescita della città, che pur essendo molto attrattiva, fatica dare alloggi alle persone: con il Tecnopolo arriveranno circa 1500 persone a Bologna e le imprese locali cercano e non trovano circa 6.000 dipendenti, anche loro con il problema casa da risolvere. Il consumo di suolo va evitato, e la sostenibilità, ambientale, sociale ed economica dei progetti edilizi costituiscono valori. I costruttori devono avere un ruolo fondamentale ma necessitano di tempi rapidi e certi, di procedure operative snelle, e di aggiornamenti normativi, come per esempio quelli che impongono la costruzione di onerosi parcheggi sotterranei nelle nuove abitazioni, quando il modello di sviluppo della città è indirizzato verso il trasporto pubblico, la pedonalizzazione, le ciclovie, con una riduzione della mobilità tramite autovetture.

Leonardo Bellicini (CRESME) ha portato molti numeri che evidenziano la nuova fase del mercato immobiliare 2022-23, segnato dal ritorno dell'inflazione a due cifre e in contrazione per i costi dei materiali e dell'energia. Si sta verificano una situazione in cui i cittadini non riescono più a comprare le case, le cercano in affitto ma non le trovano e intanto i costi delle locazioni crescono a dismisura generando tensione abitativa. Non esistono bacchette magiche a una situazione così complessa. Esiste una sola strada, costruire assieme, pubblico e privato, un nuovo modello per l'ERS e la rigenerazione urbana che sia fattibile Quindi: lavorare in trasparenza sui vari componenti e parametri dl un processo di investimento composto di analisi dei costi dl costruzione, dei tassi di interesse, dei costi delle aree, di opportunità di valorizzazione, di riforma degli standard, di qualità del prodotto edilizio, di tempi di autorizzazione. La rigenerazione urbana è una questione strategica per oggi e domami, e non solo per Bologna.

Alejandro Gutierrez ha presentato due grandi progetti di rigenerazione urbana che hanno interessato Londra e Barcellona: a Londra una ex area di 850 ha, un tempo adibita a opifici e scali ferroviari; a Barcellona un ex distretto industriale a vocazione tessile e chimica di 198 ha. In entrambi i casi, fattore decisivo delle realizzazioni, è stata la creazione di una governance specifica per le aree interessate che ha agevolato tutti i complessi processi messi in moto dal progetto, e che si occuperà anche della gestione a lungo termine dei territori riqualificati. In entrambi a casi una percentuale consistente di alloggi è stata destinata a ERS.

Maurizio Piolanti ha presentato alcuni casi rigenerazione in scala ridotta ma realizzati nel nostro territorio. A San Lazzaro, un'ex area industriale è stata trasformata in un parco con circa 100 appartamenti (realizzazione che ha richiesto 8 anni). II Social Hub è uno studentato con 400 posti, frutto di un progetto di riqualificazione edilizia che ha richiesto 4 anni e quattro mesi. Laude Living Bologna, un altro studentato a Bologna con 500 posti, che ha richiesto cinque anni per la realizzazione.

Rita Ghedini, presidente Legacoop Bologna, ha indicato la cooperazione di abitanti, come un partner per la rigenerazione di Bologna. La cooperazione di abitanti in particolare quella a proprietà indivisa, ha una tradizione antica a Bologna dove ha realizzato alcune migliaia di appartamenti e vanta quasi ventimila soci. La coop a proprietà divisa ha realizzato circa 7.300 alloggi e vanta 10.500 soci. L'attività edilizia si è però fermata una dozzina di anni fa per la mancanza di aree, i costi proibitivi e l'assenza di incentivi pubblici che rendevano impossibile costruire case con affitti compatibili con le tradizioni della cooperazione e con le disponibilità dei soci. Il PUG+ è un'occasione storica che la cooperazione non può mancare e la chiave è il valore delle aree dismesse e da riqualificare. Se l'Edilizia Residenziale Sociale ha realmente un valore sociale, allora le aree devono essere gratuite. Per le aree private, che hanno un valore puramente virtuale e non reale, va fatta una operazione che ne permetta la trasformazione. Occorre un fondo per finanziare l'ERS e i tempi di realizzazione del progetto rischiano di diventare troppo lunghi.

L'assessore Raffaele Làudani, concludendo i lavori, ha affermato che non ci sono soluzioni facili, sottolineando l'importanza del progetto del Gemello Digitale di Bologna, che sarà di grande aiuto nella pianificazione della città e nello sviluppo di scenari di crescita e riorganizzazione urbana. C'è molto da lavorare sulla convergenza di interessi fra i tre attori principali, che devono condividere sia gli obiettivi economici, sia quelli sociale e ambientali: la Pubblica Amministrazione, gli "sviluppatori" dei progetti e i proprietari delle aree (privati, pubblici e società private a controllo pubblico).

La Risanamento ha assistito ai lavori, rappresentata dal presidente Lorenzini e dal vice Giordani, che hanno apprezzato la qualità degli interventi, la ricchezza di informazioni portate nel dibattitto - in particolare dal rappresentante del CRESME - e l'atteggiamento positivo di tutti i partecipanti verso il progetto PUG+. Rimangono però ancora aspetti problematici di non facile soluzione, sia organizzativi sia finanziari, acuiti dall'assenza di un piano nazionale straordinario la bonifica della aree industriali dismesse e da riqualificare, che le coop a proprietà indivisa come la Risanamento non posso affrontare da sole per i costi proibitivi e le incognite degli interventi necessari.

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29/10/2023

Caldarroste in Risanamento nel cortile di via De Amicis

Caldarroste e un bicchiere di vino in compagnia nel cortile di via De Amicis 3. La nuova iniziativa della Commissione Territoriale San Vitale-Zanolini della Coop Risanamento è stata accolta con soddisfazione da tutti gli intervenuti.

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