Un socio apre la discussione sul tema della solidarietà
Riceviamo da un socio della Cooperativa questa lettera:
Agli amministratori della Coop. Risanamento
Leggo su tribuna dei soci che due appartamenti di nostra proprietà sono stati consegnati a non specificate famiglie di ucraini.
Contesto la legittimità di tale assegnazione, dato che gli stessi appartamenti fanno parte del patrimonio della cooperativa: se si vuole fare beneficenza, non lo si fa con i beni della cooperativa, ma con i propri. Non ho nulla contro gli ucraini, ma essi devono essere soccorsi dal Comune o dallo Stato.
Mi chiedo poi con quale criterio siano stati scelti i beneficiari, dato che noi soci abbiamo procedure strettissime per l'assegnazione delle case. Invito a non prendere in futuro altre iniziative del genere, che danneggiano chi è in attesa da anni: non a caso in giugno erano a disposizione solo 8 appartamenti, un numero molto inferiore al solito. Mi informerò su quali procedure legali possano essere attivate da noi soci per difendere i nostri diritti. Mi riservo ogni azione per difendere i miei diritti.
MTB
Risponde il Consiglio di Amministrazione:
Gentilissimo Socio
abbiamo letto con attenzione la Sua, che non solo condividiamo con l’intero CdA come da lei chiesto, ma anche pubblichiamo sul sito affinché Lei possa trovare altre persone che condividono il Suo senso di solidarietà verso chi non ha più nulla.
Innanzitutto una doverosa precisazione: noi non abbiamo dato alcun appartamento agli ucraini, ma solo risposto a una richiesta urgente del Comune di Bologna in cerca di alloggi per ospitare i profughi. E non abbiamo fatto assegnazioni, ma concesso in uso al Comune per un periodo di tempo limitato e per soli fini umanitari, due appartamenti che rimangono di proprietà della Risanamento.
Lei ci chiede poi con quali criteri abbiamo fatto questa scelta. Esattamente con lo stesso criterio con cui i fondatori crearono la Cooperativa, ovvero per risanare “non poche contrade anguste e luride ove la parte più povera della popolazione vive agglomerata”. In altre parole, la solidarietà con i diseredati e gli oppressi. Che, guarda caso, è lo stesso criterio con cui lo Stato per esempio, paga le pensioni di invalidità, offre cure ospedaliere e chirurgiche gratuite, riduce le bollette alle famiglie con ISEE basso. Spese che vengono finanziate con i soldi che i tutti cittadini e le aziende, compresa la Risanamento, pagano tramite imposte e tasse. Anche le sue. Ci ha pensato? Come vede le Sue osservazioni aprono una riflessione molto più ampia rispetto alla Risanamento che, se desidera, possiamo sviluppare civilmente in un incontro. Se invece preferirà avvalersi di altre sedi ci troverà pronti a rispondere.
Distinti saluti.