Il sindaco Lepore: "Nei prossimi 10 anni si possono liberare o realizzare circa 10.000 alloggi grazie a un investimento straordinario"
"Nei prossimi 10 anni si possono liberare o realizzare circa 10.000 alloggi grazie a un investimento straordinario, l'obiettivo è non cedere la proprietà delle aree ai grandi fondi speculativi, ma anzi tornare a un'idea di acquisizione di diverse aree che possono essere rimesse in gioco. Stiamo acquisendo aree ferroviarie coi fondi del PNRR e stiamo chiudendo un accordo col Demanio per la Stamoto e per la caserma Perotti. Parte quindi una nuova stagione che definirei, come quella gloriosa degli anni '60 e '70 dell'urbanistica riformista, dell'urbanistica progressista. Per affrontare la forte tensione abitativa serve un grande piano per la casa in questo Paese, con fondi pubblici." Così è intervenuto il sindaco Matteo Lepore all'apertura dei lavori del convegno Abitare, Salute e Conoscenza per la Grande Bologna, del 5 aprile. Il progetto un investimento da parte del Comune di 200 milioni di euro, per realizzare nei prossimi anni di circa 3.000 alloggi dedicate alle fasce deboli, agli studenti, a chi cerca un affitto a canone agevolato. Altri 2.000 alloggi, potranno invece realizzati insieme alla Regione Emilia-Romagna, Università di Bologna e privati per accogliere le alte professionalità che arriveranno a Bologna attirate dalla presenza del Tecnopolo e delle aziende del territorio. I restanti alloggi saranno di edilizia privata. La variazione al Piano Urbanistico Generale in corso di approvazione rende infatti possibile intervenire su aree dismesse già edificate, come quelle ferroviarie e militari, senza ulteriore consumo di suolo.
La vicesindaca Emily Clancy ha presentato il piano per l'abitare. Dopo aver illustrato con dovizia di dati la situazione abitativa attuale delal città, la vicesindaca ha descritto i progetti che saranno realizzati, seguendo varie strategie. "Oltre alle forme tradizionali di proprietà, vogliamo incentivare anche un diverso modello di abitare, traendo forza e ispirazione anche dalla solida tradizione di cooperative a proprietà indivisa della nostra città" ha precisano la vicesindaca.
Vediamo in dettaglio le cinque strategio del Piano
1) "Tre grandi Poli per una nuova idea di abitare" è la prima strategia, che comprende:
il Lazzaretto, per la quale è previsto un concorso di progettazione, per avviare il programma di realizzazione di circa 280 alloggi, di cui circa 92 a servizio di un nuovo studentato pubblico;
l’ex Scalo Ravone, dove è già in fase di realizzazione il “distretto dell’innovazione e dell’economia collaborativa”. Lì sono previsti; 9.000 mq di superficie per circa 130 alloggi, metà dei quali verrà realizzato direttamente dal Comune, con un investimento previsto di 11 milioni di euro. L’altra metà verrà realizzata tramite un bando
rivolto agli operatori del mercato;
l'ex caserma Stamoto; "per noi - prosegue la vicesindaca - la vocazione di quell’area è di usi misti, con una forte componente abitativa, anche sociale, una grande area verde, residenze per studenti ed altri servizi, compresi quelli sportivi."
2) "La sperimentazione di forme di abitare collaborativo" è la seconda strategia e comprende cinque edifici pubblici, candidati a laboratorio di nuova convivenza: l’edificio di via Fioravanti 24 in cui "realizzeremo la prima comunità energetica di autoconsumo collettivo in un edificio pubblico ad energia quasi zero"; l’ex Clinica Beretta in via XXI Aprile 15, dove "realizzeremo un condominio solidale, per affrontare i temi dell’intergenerazionalità e dell’intersezionalità"; l’Edificio di via Capo di Lucca 22 in cui sarà realizzato un cohousing dedicato a giovani e famiglie; per Villa Celestina, in via Boccaccio - bene confiscato alla criminalità e assegnato al Comune sarà "bandito concorso di progettazione per trasformare l'edificio e ospitare una comunità di abitanti che promuova il contrasto a tutte le mafie"; in via Barontini 17, con Acer (proprietaria dell’immobile) si sta progressivamente realizzando un condominio collaborativo.
3) La terza strategia è la composizione di "Tre programmi per rigenerare l’Edilizia Residenziale Pubblica."
Sfitto Zero è il programma di ristrutturazione di 600 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica oggi sfitti per carenze manutentive, per riassegnarli progressivamente, nell’arco di tre anni;
L'obiettivo di Contrasto alla povertà energetica è il miglioramento della performance energetica e la produzione da fonti rinnovabili, verso comunità di autoconsumo negli edifici di Edilizia Residenziale Pubblica;
Riduzione delle disuguaglianze nei caseggiati popolari è il programma che attueremo per contrastare le criticità sociali in alcune parti di città coincidenti con i quartieri popolari; si tratta di un insieme di azioni, anche di realizzazione di portierati sociali diffusi, per incrementare i servizi d’inclusione e coesione sociale, con attenzione anche alla prevenzione delle fragilità sanitarie. Intorno alla casa costruiamo una nuova idea di accompagnamento delle fragilità che porti all’emancipazione.
4) La quarta strategia riguarda "una nuova governance per l’edilizia sociale". Si tratta di tre azioni coordinate per la filiera dell’abitare sociale. La variante specifica al Piano Urbanistico Generale, prevede:
- l’incentivazione degli interventi privati che realizzano quantità di Edilizia sociale maggiori di quelle richieste dal Piano;
- la costituzione di un fondo per l’edilizia sociale, alimentato da risorse ricavate dal trasferimento dell’obbligo di realizzazione di Edilizia sociale e da altre risorse pubbliche;
- un sistema di gestione sociale delle locazioni a cui gli attuatori privati possano affidarsi.
"L'Agenzia Sociale per l’affitto può rappresentare questo gestore con l’obiettivo generale di intercettare una parte degli alloggi che già transitano per il mercato privato e favorire la rimessa nel circuito dell’affitto gli alloggi sfitti o ad uso turistico, per locarli a canoni ridotti a soggetti e famiglie con redditi intermedi, a fronte di significativi incentivi pubblici diretti ai locatori (contributi, garanzie e altro). Per concretizzare questa dimensione dedicheremo quindi all’Agenzia 6 Milioni di Euro, rendendo il Comune di Bologna un regista di mercato nel sistema della locazione cittadina."
5) La quinta strategia del riguarda “l’Attrazione e retention di talenti nazionali e internazionali”, è coordinata dalla Città metropolitana e mira ad "attrarre e trattenere i giovani talenti nazionali e internazionali, per creare un nuovo tessuto di capitale umano e di competenze da mettere al servizio del nostro territorio"